Un tema al centro dell’attenzione, accompagnato da ultrasuoni e bacchetta d’orchestra
In occasione del congresso della FSPC a Olten del 3 maggio 2016, con due relazioni i partecipanti sono stati aggiornati sulle cifre e le aspettative, nonché sul tema dell’asilo di grande attualità attraverso un resoconto delle esperienze. Altre relazioni hanno arricchito l’interessante evento di un giorno che ha registrato, si noti bene, quasi 200 presenze.
I fatti statistici presentati da David Keller, responsabile dei centri di registrazione e di procedura nella SEM, hanno fornito un quadro dell’autunno scorso, quando i flussi dei rifugiati lungo la rotta dei Balcani hanno comportato un aumento sostanziale del numero delle richieste d’asilo anche in Svizzera. Nel 2015, con 39'523 domande, la Svizzera è stato l'ottavo Paese in Europa per numero di richieste d’asilo, il che corrisponde a un chiaro aumento rispetto agli anni precedenti. La percentuale dei richiedenti l’asilo in Europa è scesa tuttavia dal 3,8% (2014) al 3% (2015), attestandosi addirittura nettamente al di sotto del valore del 2012 (8,2%).
Per la prima volta, i profughi hanno raggiunto l’Europa occidentale attraverso due canali, ovvero i Balcani e il Mar Mediterraneo, come ha ricordato Keller: "Questa è stata la fase più difficile per noi, dover lavorare sempre al limite e sull’orlo della modalità di crisi." Si è riusciti a far fronte all’afflusso dei profughi con l’apertura di impianti della protezione civile e dormitori d’emergenza, l’ampliamento temporaneo dei centri federali di accoglienza e delle capacità di alloggio anche nei Cantoni, e con procedure velocizzate e interrogatori sommari abbreviati. "Riusciamo a gestire da 3'000 a 6'000 richieste al mese, con oltre 10'000 siamo ai limiti delle nostre capacità", ha dichiarato Keller. È impossibile prevedere come si evolverà la situazione. Il fattore decisivo sarà se e come funzionerà l’accordo dell’UE con la Turchia.
Uno sguardo nel quotidiano di un centro d’asilo
"Preparati al meglio, ma poi le cose sono andate in modo del tutto diverso", sono le conclusioni tratte da Andreas Bolli dalla gestione semestrale del centro d’asilo di Riethüsli e dalla sua attività di direttore (vedere anche il rapporto nella "Protezione civile Svizzera" n. 02/2016). Con svariati esempi, Bolli ha fornito un’idea di come è possibile evitare eventi indesiderati o in che modo poterli gestire. "Il regolamento interno, con disposizioni chiare, è un aspetto molto importante", ha sottolineato. E sarebbe stato possibile abbattere anche i pregiudizi. Malgrado il bilancio positivo in generale, Bolli ha individuato anche possibilità di miglioramento: "La struttura del personale dovrebbe essere più chiara sin dall’inizio. Inoltre il direttore del centro dovrebbe poter scegliere in prima persona l’organizzazione partner coinvolta."
Lavoro di squadra a 1'000 km/h
Di una chiarezza impressionante sono state le argomentazioni di Reto Amstutz, ex membro e pilota della Patrouille Suisse. Il 38enne, con alle spalle migliaia di ore di volo sull’F/A-18, ha fornito un quadro della storia della Patrouille Suisse e, con parole chiare, immagini e filmati registrati, è riuscito a spiegare ai profani come siano possibili manovre spericolate del genere a distanze così microscopiche. Bisogna immaginare questo scenario: a velocità che raggiungono i 1'100 km/h, le distanze tra i singoli aerei all’interno della formazione variano da appena tre a cinque metri.
La fiducia è il fattore determinante nella scelta di un nuovo membro del team. Amstutz: "Un nuovo arrivato deve inserirsi come persona nel team al 100%. È fondamentale!" Inoltre è plausibile che la comunicazione a terra sia ovviamente caratterizzata da una gerarchia estremamente piatta, che però diventa "eccezionalmente autoritaria" una volta in aria. "Quando si va in volo", ha detto Amstutz, "comanda uno solo!" Il video di un highlight ha coronato la relazione su questo tema affascinante.
Leadership e direzione
Davvero sorprendenti sono stati i parallelismi presentanti nel pomeriggio dalla direttrice di coro e orchestra Lena Lisa Wüstendörfer di fama internazionale. Parallelismi tra la sua professione di direttrice e il lavoro in veste di superiore. Ha illustrato al pubblico la gerarchia fissa di un’orchestra dove, ad esempio, il primo violino è al tempo stesso a "capo della sezione dei primi violini", come ha detto lei stessa. Oppure il primo flauto: secondo la 33enne, egli potrà sempre suonare gli assoli leggermente più belli e più difficili rispetto agli altri flautisti. "Se non si rispetta questa gerarchia, i risultati saranno pessimi", ha aggiunto.
Sull’esempio di Carlos Kleiber, ha dimostrato che un direttore d’orchestra non solo promuove la conoscenza tra i suoi musicisti, ma anche i loro pensieri e le loro idee. In altre parole: il direttore non conduce in modo permanente, o per lo meno non in modo evidente. Il suo potere, secondo Lena Lisa Wüstendörfer, dipende anche da quanto sia disposto a dare potere ai suoi musicisti. Lei lo sa bene: "Vale la pena investire nella disponibilità di impegnarsi dei propri dipendenti".
Elogio di Flury a Guy Parmelin
Il direttore sostituto dell’UFPP Christoph Flury ha espresso profondo apprezzamento per i primi quattro mesi di collaborazione con Guy Parmelin, nuovo direttore del DDPS e consigliere federale. "Presta ascolto, dà fiducia, è interessato e pone domande", ha dichiarato Flury. Nel processo di riorganizzazione in seno al DDPS, a partire dal 2019 gli uffici dell’UFPP saranno ubicati nel nuovo centro amministrativo nella Guisanplatz, dove sono previsti complessivamente 3'000 posti di lavoro.
"Non facciamo la rivoluzione", ha concluso Flury parlando dell’attuazione della strategia della protezione della popolazione e della protezione civile 2015+. Per ciò che riguarda il profilo delle prestazioni della protezione civile futura, si prevede che saranno a disposizione 75'000 militi della protezione civile. Secondo quanto ha affermato Flury, alcune squadre della formazione saranno pronte a intervenire entro un’ora dalla chiamata, per lo meno 45'000 persone entro quattro giorni.
La formazione di base dei quadri durerà in futuro 10 giorni. Quindi è previsto un servizio pratico di 5 giorni per tutti i quadri. Il corso di ripetizione deve comprendere un minimo di 4 e un massimo di 21 giorni l’anno. La nuova legge entrerà in vigore il 1° gennaio 2019..
Parmelin ospite nel 2017
Il responsabile CT Martin Erb si è mostrato "felicissimo" a Olten per la mobilitazione quasi da record di 190 persone e ha chiesto come sempre un feedback sul congresso. Se si riescono ad estendere le competenze tecniche e metodologiche e a curare le proprie reti di contatti, l’obiettivo del congresso è raggiunto. Il prossimo congresso si terrà martedì 23 maggio 2017, con l’intento di avere tra gli ospiti anche il Consigliere federale Guy Parmelin.
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Informationen aus dem BABS (Christoph Flury, Stv Direktor BABS)